Il perdono

Nella vita avviene spesso che, per svariati motivi: invidia, antipatia, frustrazione personale nel vedersi non realizzati, rancore o spesso semplicemente per pura cattiveria le persone provocano agli altri torti, scherni, dispetti, calunnie ecc…ecc..

trovandosi davanti ad una situazione dove ci si ritrova a subire questo  si può reagire in diversi modi 

vendetta o perdono?

Il perdono è uno dei concetti più profondi e complessi nella vita umana. Implica la capacità di lasciar andare il rancore e la rabbia verso coloro che ci hanno fatto del male, senza lasciare rimorsi o risentimenti, aprendo la strada alla guarigione e alla pace interiore. Ma il perdono non è solo un atto di benevolenza verso gli altri; è anche un atto di auto-liberazione. 

Perdonare non significa dimenticare o giustificare le azioni di chi ci ha ferito. Al contrario, riconosce la gravità del torto subito, ma sceglie di non lasciarsi definire o consumare da esso. Il perdono è un atto deliberato di amore e compassione, un processo che richiede tempo e impegno. Significa liberarsi dal peso dell’odio e della rabbia, che spesso gravano più su chi li prova che su chi li ha provocati.

La vendetta è il primo input, una risposta istintiva della natura umana all’ingiustizia ed al dolore che essa provoca. Quando siamo feriti, il desiderio di far provare agli altri lo stesso dolore può essere irresistibile. Tuttavia, cedere a questo impulso non porta alla soddisfazione o alla risoluzione del conflitto. La vendetta crea un ciclo infinito di ritorsioni, dove la sofferenza si moltiplica e il conflitto si approfondisce.

Rimanere intrappolati nel desiderio di vendetta significa permettere a chi ci ha fatto del male di continuare a esercitare potere su di noi. La vera forza risiede nel riuscire a rompere questo ciclo, scegliendo una strada diversa, quella del perdono.

Nella lettera di Paolo Apostolo ai Galati è scritto: 6:7″…Perché ciò che l’uomo semina quello pure raccoglierà“. Questa espressione racchiude una profonda verità. Le azioni hanno conseguenze, e ciò che facciamo nel mondo inevitabilmente ritorna a noi. Questo principio di causa ed effetto non richiede il nostro intervento attivo per operare; agisce indipendentemente dalle nostre intenzioni. Nei Proverbi è scritto: 22:8 “chi semina iniquità raccoglierà guai”

Quando scegliamo di non cercare vendetta e di perdonare, dobbiamo anche essere consapevoli di questo equilibrio, sapendo, anche, che le persone che agiscono con malizia alla fine affronteranno le conseguenze delle loro azioni, senza che noi dobbiamo intervenire. 

Perdonare porta numerosi benefici psicologici e fisici. Numerosi studi dimostrano che il perdono può ridurre lo stress, migliorare la salute del cuore, e aumentare il benessere generale. Chi perdona sperimenta una maggiore pace interiore, migliori relazioni interpersonali e una visione più positiva della vita.

Il perdono è una scelta potente e liberatoria. Non è un segno di debolezza, ma di grande forza e saggezza. Scegliendo di non vendicarsi e non reagire male per male, abbracciamo una visione della vita più compassionevole e giusta. Il perdono ci libera dalle catene del passato e ci permette di vivere con cuore leggero e mente serena.

 Raccogliamo ciò che seminiamo, e seminando perdono, raccogliamo pace e serenità.

a cura di

Andrea Casula

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